Presentazione
Lo Studio FRACOVID
COVID-19, acronimo dell’inglese COronaVIrus Disease 19, è una malattia infettiva respiratoria causata dal virus denominato SARS-CoV-2, appartenente alla famiglia dei coronavirus.
L’Italia è stato uno dei paesi più colpiti dalla diffusione, dal contagio e dalla malattia. Al 22 ottobre 2021 nel nostro Paese sono stati registrati 4 725 887 casi positivi, tra cui 4 524 204 dimessi e guariti, 131 724 deceduti, 73 750 casi attivi, rendendo l’Italia il 12º Paese al mondo e il 4º in Europa per numero di casi totali, il 9º Paese al mondo e il 2º in Europa per numero assoluto di decessi, il 46º Paese al mondo per casi totali in rapporto alla popolazione e il 20º Paese per decessi in rapporto alla popolazione.
Sempre al 22 ottobre, sono stati effettuati 99 666 582 tamponi (dei quali il 5,3% è risultato positivo), rendendo l’Italia il 7º Paese al mondo per numero di tamponi e il 40º per tamponi in rapporto alla popolazione.
La malattia COVID-19 ha colpito in modo particolarmente rilevante gli anziani. In Italia, l’80% dei decessi per COVID-19 è avvenuto in persone con più di 70 anni e, secondo quanto riporta l’Istituto Superiore di Sanità, l’80% delle vittime era già affetta da almeno due patologie croniche (in media ogni persona deceduta aveva tre patologie concomitanti).
COVID-19 si è anche caratterizzato per modalità di presentazione dei sintomi alquanto eterogenee tra le varie classi di età. Mentre nei giovani-adulti, infatti, i sintomi predominanti erano la tosse, la febbre e un cambiamento nel senso dell’olfatto e del gusto (circa l’85% delle persone presenterà almeno uno di questi sintomi), nelle fasce di età più avanzate sono risultati frequenti anche sintomi atipici quali il delirium (definito come “confusione, agitazione, disorientamento o sonnolenza”) e l’astenia intensa.
Con il progetto FRA-COVID abbiamo voluto studiare l’impatto che ‘fragilità’ ha avuto sulle persone affette da COVID-19 ricoverate nei reparti ospedalieri.
L’idea di fondo è che l’eterogeneità della presentazione clinica e la differente suscettibilità ad outcomes avversi (quali ad esempio il decesso), possa non essere adeguatamente colta da parametri monodimensionali quali “età anagrafica” o “presenza di malattie” L’età biologica di una persona non sempre corrisponde all’età anagrafica, e i processi di invecchiamento non sono uguali per tutti, ma dipendono da numerosi fattori inclusi gli stili di vita: la presenza di fragilità – che meglio suggerisce la vera età biologica e si caratterizza per riduzione delle riserve funzionali – fa un’enorme differenza davanti a un evento stressante come una malattia infettiva acuta, sia negli esiti che nella possibilità di recupero funzionale e cognitivo. La valutazione della fragilità in quanto parametro multidimensionale potrebbe essere importante non solo negli anziani ma anche in alcuni soggetti più giovani che, seppur meno frequentemente, possono essere fragili e presentare esiti infausti.
Il FRA-COVID è uno studio prospettico osservazionale multicentrico, finanziato da un grant della Cassa di Risparmio delle Province Lombarde (CARIPLO, che ha coinvolto l’Università degli Studi di Milano-Bicocca (capofila del progetto), i reparti di Geriatria e Malattie Infettive dell’ASST San Gerardo di Monza, l’Università degli Studi di Brescia e i reparti di Geriatria e Malattie Infettive dell’ASST Spedali Civili, Brescia. Previo ottenimento del consenso informato, sono stati reclutati oltre 1300 pazienti maggiorenni ricoverati nelle prime due ondate di COVID-19 nei reparti partecipanti al progetto.
In occasione del congresso saranno presentati i dati dello studio FRA-COVID e saranno affrontate varie tematiche relative alla valutazione e alla gestione dei pazienti fragili nonché delle loro complicanze.